L’identità dei generi è a un bivio. Superati i modelli tradizionali sessisti si è svelato il pericolo della manipolazione dei corpi da parte della tecnoscienza.
Riemerge lo stupore dell’essenziale: il valore di ogni persona nella sua libertà di amare. Il corpo rimane un habitus che manifesta il valore di una consapevole autodeterminazione.
Un indirizzo rimane fondamentale: il rispetto e la dignità di ogni essere umano, qualsiasi sia il suo orientamento di genere.
Raffaele Sinno, dottore in Filosofia e Bioetica, è responsabile del D.H. Anestesiologico Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Docente di Bioetica presso l’ISSR di Benevento, l’Università ISFOA e del master di Bioetica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Ha pubblicato Bioetica e persona, Confronti fondativi in Bioetica, Lettera a mia figlia, Problemi etici e scientifici di fine vita, Un consenso davvero informato da parte del cittadino, Dalla sofferenza alla grazia, Il viaggio di Simone Weil, Bioetica al femminile, La famiglia e il nuovo umanesimo, Bioetica e bioterrorismo.